giovedì 14 gennaio 2016

Oscar 2016: la corsa per il Miglior Film in Lingua Straniera - Gli Outsider


Ed eccoci arrivati all'ultima parte di questa nostra analisi dei nove film candidati all'Oscar per il miglior film straniero, a pochissime ore dall'annuncio delle nomination. Dopo aver preso in considerazione i tre grandi favoriti e i tre film di mezzo, oggi concludiamo con uno sguardo alle ultime tre pellicole in lizza per il premio, i tre film più piccoli e di nicchia. Sono i veri e propri outsider della competizione di quest'anno che però, con l'eccezione forse di "Viva", potrebbero anche sorprendere e andare a prendersi una nomination inaspettata. 

Si tratta di tre film dal sapore etnico, utili per immergersi nelle atmosfere della foresta amazzonica, del deserto arabico e dei Caraibi... anche se uno di loro concorre per l'Irlanda!


7. Embrace of the Serpent – COLOMBIA





Paese: COLOMBIA, ARGENTINA, VENEZUELA

Regia: Ciro Guerra

Durata: 125 min.

Distribuzione italiana: N. P.

Karamakate era uno sciamano vissuto in Amazonia nella prima metà del XX secolo, ultimo sopravvissuto della sua tribù. In due momenti diversi della sua vita, ha accompagnato due esploratori occidentali in cerca della stessa pianta sacra dai poteri curativi. Questo film racconta la sua storia e il legame particolare stretto con i due studiosi…




Una delle più grandi sorprese della shortlist di dicembre, questo film girato in un bianco e nero estremamente affascinante ed evocativo è probabilmente, tra le nove pellicole selezionate dall’Academy, la scelta più di nicchia e d’autore, e più lontana dalla concezione tipicamente hollywoodiana del cinema. Non a caso ha raccolto una nomination agli Independent Spirit Awards, i premi del cinema indipendente americano. 

Il colombiano Ciro Guerra ("The wind Journeys"), da sempre molto attento alle culture indigene del suo Paese e continente d’origine, prende spunto dai diari di due scienziati, il tedesco Theodor Koch-Grunberg e l’americano Richard Evans Schultes, che a distanza di decenni hanno avuto la possibilità di incontrare e avere come guida uno degli ultimi sciamani rimasti in vita, profondo conoscitore della foresta amazzonica… Già dal trailer si preannunciano atmosfere sospese e mistiche, ritmi blandi e contemplativi. Insomma, un film non di facile fruizione ma sicuramente degno di nota e esteticamente impeccabile. Basterà per una nomination ad Hollywood? Difficile, ma potrebbe sempre esserci uno spazio per la “sorpresa” dell’anno...








8. Theeb – GIORDANIA




Paese: GIORDANIA, QATAR, EMIRATI ARABI, REGNO UNITO

Regia: Naji Abu Nowar

Durata: 100 min.

Distribuzione italiana: N.P.

Nell’Arabia del 1916, controllata dall’Impero Ottomano ma occupata dai britannici in pieno conflitto mondiale, un ragazzino appartenente a una tribù beduina si ritroverà insieme al fratello maggiore ad accompagnare un giovane ufficiale inglese, intenzionato ad avventurarsi nel deserto per portare a termine una missione segretissima. Il viaggio si rivelerà ricco di insidie, e si trasformerà in un percorso di formazione e di ingresso nell’età adulta per il giovane protagonista…




L’aspetto che colpisce di più a prima vista di questo film, è che proviene da un Paese, la Giordania, che in passato ha partecipato solo una volta agli Oscar e che non ha assolutamente un’industria cinematografica sviluppata e una nomea a livello mondiale. Ma Theeb è una grossa coproduzione internazionale, si vede chiaramente che il budget a disposizione è alto, il trailer ce lo presenta come un film avventuroso, adrenalinico e ricco di pathos, che ricorda in qualcosa i vecchi kolossal d’avventura americani e britannici di una volta… Di sicuro è la miglior scelta che un Paese mediorientale possa fare per sperare di poter competere per una nomination agli Oscar. Non è sicuramente il favorito per la vittoria, ma si gioca le sue carte per un posto tra i magnifici cinque… 







9. Viva – IRLANDA




Paese: IRLANDA, CUBA

Regia: Paddy Breathnach

Durata: 100 min.

Distribuzione italiana: N.P.

Jesus è un giovane cubano che fatica a costruirsi una vera identità e non sa che direzione prendere nella vita. Lavora in un locale di drag queen di l’Avana e sogna di calcare le scene mentre si guadagna da vivere spacciando. L’unico conforto che ha è ascoltare i dischi che sua madre e sua nonna gli hanno lasciato. Ogni tanto va a vedere i pugili che si allenano vicino casa. Poi, all’improvviso, un evento lo costringerà a rimettere tutto in questione: dopo 15 anni di prigione per aver ucciso una persona durante una rissa in strada, suo padre, ex pugile affermato, torna nella sua vita. Il confronto tra i due sarà tutt’altro che facile…




La più grande sorpresa, totalmente inaspettata, è rappresentata da questo film irlandese ambientato a Cuba, di cui non si sa praticamente nulla, tranne che è stato accolto alla grande dalla critica alla sua presentazione in America, al Festival di Telluride. Non è ancora disponibile il trailer, visto che uscirà nelle sale statunitensi nel 2016. La trama sembra interessante, ma molto lontana dai gusti “classici” dell’Academy: un film che parla di drag queen e vita di strada con toni apparentemente molto “indie” non sembra propriamente di casa agli Oscar. Tra le nove pellicole in corsa per le nomination, sembra più delle altre destinata a fare da comparsa…







In conclusione, provo ad azzardare un mio pronostico per questo pomeriggio: le nomination come Miglior film in lingua straniera agli 88th Academy Awards saranno: 

Il figlio di Saul (UNGHERIA)
Mustang (FRANCIA)
Dio esiste e vive a Bruxelles (BELGIO)
The fencer (FINLANDIA)
A war (DANIMARCA)

JOLLY: Theeb

I pronostici sono fatti per essere smentiti, quindi appuntamento alle 14.30 per il responso definitivo!

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